Dal 3 al 6 maggio al Cinema Eliseo di Avellino si è svolta la manifestazione Il Borgo dei Filosofi, una quattro giorni di confronti e dibattiti sui più attuali temi della filosofia politica. Confronti e dibattiti intorno al tema “Democrazie e Sovranismi”, un ricco parterre di relatori per una rassegna tornata in città, alla decima edizione, nel nome di Aldo Masullo e Francesco Saverio Festa.
La kermesse si è aperta con i saluti istituzionali del sindaco di Avellino, Gianluca Festa, e dell’Assessore alle Politiche giovanili ed agli Eventi, Stefano Luongo, arricchita da preziosi contributi:
Marcello Veneziani, Stefano Petrucciani, Diego Fusaro, Massimo Adinolfi, Ilvo Diamanti, Eugenio Mazzarella, Andrea Pitasi, Pietrangelo Buttafuoco, Umberto Curi, Nino Daniele, Paolo Ricci, Anna Cavaliere.
È un’occasione per invitarvi a leggere un articolo riportato da Rosa Bianco – @bianco746 in onore di Aldo Masullo.
“Ecco un articolo interessante sulla visione di Aldo Masullo di Napoli:
–Qualche anno fa il grande filosofo #Aldo Masullo rilasciò una intervista confluita in un libro bellissimo: “Napoli siccome immobile”. La definiva una “città deragliata dalla storia” , “città sospesa”, una città che aveva fatto della sua immobilità storica, una strategia di sopravvivenza. Masullo aveva ben in mente la tribu’ pasoliniana e l’analizzò: “Napoli è marginata e separata, separata perchè marginale e marginale perchè separata”. Alla #societàliquida di #Bauman #Masullo oppose e teorizzò una #societàgrumosa, fatta di gruppi e gruppuscoli di diversa consistenza capaci di agglutinarsi e poi scontrarsi, ma irriducibilmente separati: è uno spunto geniale che non ho visto più sviluppare in Filosofia. Arrivò a teorizzare la separatezza sociale dei grumi attraverso l’elaborazione del concetto di #sindacomito.
Quando una società non ha Cultura sociale e politica vera, rimane e produce mito. Dio solo sa quanto avesse ragione: per me Napoli è la #cittàmitopoetica per eccellenza: un mito prodotto di volta in volta da alcuni grumi per altri grumi anche grandi (penso al mito #Maradona). Una città porosa, come fu detto da #WalterBenjamin, ma aggiunge Aldo, dai pori ostruiti. Masullo allora e sempre, non fu che realista: “la nostra è una situazione patologica” e ancora: “Una grande città, come Napoli, degrada fatalmente a fogna, quella che gli etologi appunto chiamano fogna del comportamento, se non intervengono forze e processi in funzione liberatoria”. Quindi figuriamoci se la definizione di Terzo Mondo, può colpirmi. Questo terzo mondo conta oggi 6 milioni di turisti, una produzione cinematografica, letteraria, teatrale -una forza ideale nel mondo delle idee-, che intrattiene il Primo e Secondo Mondo (volendo usare vetuste definizioni). Piuttosto la giornalista de Le Figaro ha aggiunto per riparare, che siamo la città “più suscettibile ad eventuali cambiamenti”. Ma non ci dice come e perchè o quali siano.
Ma anche a questo pensò Masullo:
magicamente,di quella magia di cui la nostra cultura è permeata riferendosi non a quella del santo protettore Gennaro, ma alla magia naturale dei magister che nel ‘500 diedero le basi ai nostri filosofi, #Bruno e #Campanella in testa, come solo i veri grandi sanno fare, Masullo cavalca i secoli fino a #MarioPagano e #GaetanoFilangieri che donò all’America il principio cardine della sua Costituzione. Masullo rivela infatti la formula della #felicità che ci portiamo addosso: da felix, che in origine dal Latino, significa fertile-produttivo e solo dopo un lungo processo, #felice . Dunque una Napoli non solo negli opposti di buona o cattiva, bella o brutta:
Napoli è stata e sempre sarà ancora per molto “parà ta eschata”, prossima ai limiti estremi in tutte le dimensioni.
Se siete in qua della linea vedete la prospettiva, se siete in là vedete il baratro o il niente. Io nel pensier mi fingo, sedendo e rimirando interminati spazi.
– Siete voi a cadere nell’illusione e nel bisogno di una ristretta definizione.
Napoli, gennaio 2021. La nebbia copre il #Vesuvio: #foresta, #caligo, #Marea
(Rossana Di Poce)