Recensione “Un insolito inverno” libro di Alberta De Simone

A cura di Rosa Bianco

L’8 marzo è stata la Festa della donna, ed in questi giorni a seguire desidero pubblicare la recensione della mia cara amica Rosa di un libro scritto da una donna: l’On. Alberta De Simone.

Nel sentire la presentazione del libro fatta da Rosa mi sono emozionata  alle sue parole appropriate, per un libro intenso nel quale si alternano sofferenza, scelte coraggiose, tutto sostenuto da una Fede fatta di Luce capace di squarciare il buio, ambientato nella splendida cornice irpina.

“Alberta De Simone, riferimento assoluto della sinistra irpina, Vicesindaco e poi Sindaco di Atripalda tra l’89 e il ’94, tre volte Deputata alla Camera nella XI, XII E XIII Legislatura e poi Presidente della provincia di Avellino, è nota per le sue battaglie politiche per i diritti e per le pari opportunità. Ho letto il suo ultimo libro “Un insolito inverno” – ed. Liguori, dove l’Onorevole racconta la sua vita oltre la politica, tutto di un fiato e mi ha emozionato molto.

Dedicarle la mia recensione non è che un piccolo tributo al suo magnifico lavoro!

Il racconto si sviluppa su due piani temporali: la narrazione si svolge durante l’inverno della Pandemia, ma questo stesso tempo “un inverno insolito” fatto di solitudine, isolamento, paura e morti, che non si contano più fornisce all’autrice l’occasione ideale per ricordare e raccontare ricordi, esperienze e sentimenti di sé bambina, poi adolescente e poi donna, moglie, madre, insegnante e politica, proponendo l’immagine di ciò che ha vissuto, ascoltato, raccolto e rimandato, sullo sfondo della splendida cornice della natia terra irpina. La sua struttura si basa sulla contrapposizione Tempo passato -Tempo attuale, attraverso la memoria involontaria, che è il ricordo improvviso e spontaneo di una sensazione provata nel passato, suscitata dalla stessa sensazione nel presente. Grazie a questa l’autrice ripercorre con armonia epica, in un viaggio a ritroso nel tempo, i luoghi, le tradizioni, le usanze, il modo di vivere semplice e genuino della sua Montella e dell’Irpinia tutta, dando voce agli umili, quelli dei quali mai nessuna storia parla, restituendo ad essi quella dignità e quella forza, pregne di grande umanità e civiltà, che si ritrova in ogni popolazione ricca di valori, come quella irpina: è la vera epica dell’anima e insieme il trionfo del genius loci, che nessuna cementificazione potrà mai cancellare o svilire! “Un insolito inverno” è un libro scritto con le emozioni, condividendo con il lettore, sia il proprio vissuto familiare sia quello identitario di donna, impegnata in famiglia e nell’infaticabile lavoro politico, raccontando l’impegno massimo per la publica res e del sacrificio che questo presuppone, compensato dai tanti traguardi raggiunti, soprattutto in tema di diritti delle donne. Attraverso le sue parole riesce a darci una visione completa della sua esistenza. Il libro, che reca il sottotitolo “Pensieri in viaggio nel tempo… della Pandemia” è un’opera scritta dall’autrice per sè stessa (è quasi un diario, come riferisce la professoressa Giovanna Borrello nell’introduzione), che poi decide di pubblicare, per consegnare il suo messaggio etico a lettori, con menti e cuori aperti. Nel libro si coglie l’intento formativo, ovvero la necessità di comunicare ai più giovani tale messaggio, anche attraverso il racconto delle esperienze educative con i giovanissimi nipoti, non disgiunti dall’amore per la poesia e per la letteratura, sue materie di insegnamento, per rendere ancora più efficace il suo pensiero di politica “alta”, grazie alla condivisione. Un libro scritto con l’anima, quella delle anime pure: Alberta, infatti, non disdegna di raccontare la sua fede, che permea l’intera sua esistenza con una spiritualità profonda, con una forza d’animo ineguagliabile, con quella vis interiore, che solo pochi hanno. La sua esperienza di fede è la vera vittoria della fede nell’Assoluto, che vive nell’interiorità umana di ognuno di noi, anche atei o laici, e che in lei si accompagna alla sua adesione totale ai valori umani e alla democrazia.

E’ il trionfo dell’umanesimo integrale. Grazie, Alberta!”

Rosa Bianco Montefredane (AV)

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