










Il Santuario del SS. Salvatore sorge a Montella (AV) nel cuore dell’Irpinia tra i “Monti Picentini” a 954 mt. S.l.m.
Bella e delicata l’origine della leggenda legata al Santuario.
Durante il ‘700 un lungo periodo di siccità causò ai “Montellesi” una forte carestia caratterizzata da privazioni e sofferenze, per cui decisero di recarsi in pellegrinaggio sulla cima del monte, dove c’era una cappella dedicata al Salvatore.
L’ascesa al Santuario del gruppo di Montellesi portò ad un improvviso aumento dell’acqua nella cisterna adiacente alla cappella fino a causare, nei giorni successivi, una forte pioggia che mise fine al lungo periodo di siccità. La comitiva attinse dal pozzo una modesta quantità di acqua sufficiente a dissetarsi ed il livello miracolosamente crebbe di altri tre palmi.
Dopo tale fatto straordinario il popolo, mosso dall’entusiasmo della fede, decise di ampliare l’antica chiesetta e vi pose una statua in argento del Salvatore. La Chiesa assunse una forma di Croce greca ornata con stucchi e dotata di un altare in marmo e di un organo.
Nel corso del tempo sono state collocate, oltre alla già citata statua d’argento, altre due statue per il Santuario del Santissimo Salvatore.
La porta in bronzo all’ingresso centrale della Chiesa è stata offerta da Gaetano Marinari in ricordo dei genitori defunti ed è opera di Tarcisio Musto. Vi è rappresentata la Trasfigurazione del Signore, il giorno dell’istituzione della festa in onore del Santissimo Salvatore che cade il 6 agosto, la storia del Santuario e scene varie tra cui alcuni Miracoli.
Nel 1783, il popolo chiese una Campana e l’incarico fu affidato all’artista Nicola Verzella.
Sulla campana in bronzo vi sono incise cinque frasi, due di queste pronunciate da Gesù: ’’Venite a me voi tutti che siete oppressi e affaticati ed io vi darò forza’” “Io sono la risurrezione e la vita’’. La terza frase rappresenta un saluto alla Madonna ’Ave, Regina dei Cieli, Ave, Regina degli Angeli.’’ La quarta contiene una preghiera di invocazione “’Dai fulmini e dalle tempeste liberaci, Signore’’ e infine l’ultima, ’Il mio suono parlerà di voi al Signore’’.
Un allevatore di Montella, dopo tentativi andati a vuoto, sarebbe riuscito a trasportare la campana sul Santissimo Salvatore servendosi di un paio di buoi.
Appena il corteo che seguiva l’allevatore giunse sul soglio di quella che è l’attuale gradinata che immette sul Santuario, i buoi, per nulla affaticati dall’impresa conclusasi positivamente, si inginocchiarono in segno di riverenza, tra lo stupore e le lacrime dei presenti. Sarebbe così nata la tradizione dei pellegrini di percorrere le scale in ginocchio e in preghiera, fino al raggiungimento dell’altare del SS. Salvatore.
Abbondanti sono le grazie che il Signore he elargito e continua a donare a chi lo invoca con fede nelle difficoltà.
Emozionante l’impronta di quello che si ritiene essere il piedino di Gesù ragazzino impressa sul portale della Chiesa.
Al ritorno dal Santuario vi consiglio di fermarvi all’Agriturismo “Il Rivolo” dove troverete una prevalenza di piatti a base di prodotti tipici irpini preparati con maestria e professionalità. Il cliente è accolto con premura e può scegliere ricette sempre originali che rispettano la tradizione e preparate con prodotti locali genuini a km0 e stagionali, uniti alla cura nella presentazione dei piatti.
Tra le eccellenze troverete sicuramente pasta fatta in casa condita con ottimi sughi a base di carne, funghi, tartufi….., carni alla brace, salumi e formaggi, tutto accompagnato da ottimi vini, Aglianico, Taurasi, oltre a superlativi dolci.