
Esistono lembi di Paradiso caduti sulla Terra. Un lembo è caduto a Carmignano, un fazzoletto della Toscana che ha scritto pagine importanti riguardo l’enologia Italiana, ancor poco conosciuto, precisamente alla “Tenuta Capezzana” della famiglia Contini Bonacossi.
La Tenuta è situata a nord ovest di Firenze, sul lato nord del Montalbano, sulle dolci colline che scendono verso la piana di Firenze.
Suoli complessi, che variano anche all’interno della stessa vigna, ricchi di minerali e sassosissimi, un terreno estremamente misto: Argilla, Calcare, Scisto e Galestro.

Il prestigio ascendente della zona ha inizio a fine Rinascimento. Il Granduca desiderava avere un vino che riuscisse ad affrontare la navigazione. Era suo intento, infatti,
che il vino diventasse “Ambasciatore del decoro della Nazione”.
All’epoca i vini si deterioravano durante gli spostamenti in quanto non esistevano contenitori ermetici, né la solforosa. Fu così che Il Granduca incaricò i migliori agronomi del tempo a lavorare sulla struttura del vino al fine di renderlo idoneo all’esportazione.
Dopo diverse sperimentazioni, gli agronomi arrivano all’illuminazione, trovando nell’uva Francesca, ovvero il Cabernet, l’alleato perfetto da sposare col Sangiovese: nasce così il Carmignano, un vino di sola uva rossa, con Sangiovese, Canaiolo e uva Francesca, un vino che anticipa di oltre quattro secoli il grande vino Toscano della seconda metà del XX SECOLO. Per secoli è stato il vino più rinomato e caro della Toscana, quello che stava sulla tavola del Granduca, il primo vino Toscano che sbarca negli Stati Uniti d’America, che arriva in Inghilterra ed altre Nazioni, ovvero uno dei quattro vini citati nella prima “Legge mondiale a tutela del vino”, il bando di Cosimo III DEI MEDICI del 1716.

Capezzana è uno dei luoghi più affascinanti della Toscana dal microclima unico. Circondata dagli Appennini Toscani e dal Montalbano, essendo interessata da forti escursioni termiche anche d’estate, dona vini eleganti e longevi.
Tantissimi sono gli aneddoti legati al vino e ricca è la Storia di Capezzana, dove il buon vino, cordialità, ottimo cibo, Arte e Cultura, si avvicendano continuamente. Infatti la famiglia Contini Bonacossi, traendo origine dall’Arte, gradualmente arriva al vino, ed il passaggio è breve da collezionisti d’Arte a collezionisti di bottiglie di vino.
A testimonianza di ciò l’attuale “terza Generazione” orgogliosamente, con grande onore, testimonia l’esistenza di ben otto sale al Museo degli Uffizi di opere d’Arte donate dal Nonno: la “Collezione Contini Bonacossi”.

Nel 1922 Vittoria e Alessandro Contini Bonacossi comprarono Capezzana con 120 poderi di viti e olivi: 670 ettari, dei quali 80 ettari sono vigneti e 140 ettari uliveti.

Nel 1946 il nipote Ugo prende la direzione dell’Azienda, oggi affidata a Benedetta, Beatrice e Filippo Contini Bonacossi, coadiuvati dai nipoti Serena e Gaddo. CARMIGNANO, grazie al contributo del Conte Ugo Contini Bonacossi, ha ottenuto la DOC nel 1975 e la DOCG nel 1990, ed oggi è la più piccola DOCG della Toscana.
Le fermentazioni si svolgono solo con lieviti indigeni. L’Azienda, dal 2013 collabora con Food Micro Team dell’Università di Firenze. Ciò consente di controllare il regolare svolgimento delle vinificazioni spontanee, studiando, nel contempo, la biodiversità di Saccharomyces cerevisiae. L’Azienda annovera vini veri “fiori all’occhiello:



Il Superstuscan GHIAIE DELLA FURBA – Nato nel 1979 – La prima vigna, composta da Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot era situata sul terreno ghiaioso alluvionale del torrente Furba.
UGO CONTINI BONACOSSI – Un Sangiovese in purezza che nasce dalla vigna «Viticciana»;
Per finire l’Olio extravergine di oliva. Le olive, raccolte a mano, giungono al frantoio aziendale e vengono molite entro poche ore. Il microclima e il suolo donano all’olio aromi e profumi eleganti e fruttati.

Le cantine sotterranee, nella Vinsantaia e nel frantoio, raccontano le emozioni della storia millenaria di Capezzana, insieme al «Wine and Culinary Center» nato con lo scopo di salvaguardare la tradizionale cucina toscana. Vi si tengono corsi giornalieri in lingua italiana ed inglese basati sulla preparazione di piatti tradizionali toscani risalenti fino ai Medici: un posto dove raccontare tutta la storia, per accompagnare il visitatore lungo un percorso emozionale e sensoriale che lega tre elementi fondamentali: territorio, vino e famiglia.

Al fine di permettere di apprezzare al meglio la Tenuta e godere di questo lembo di Paradiso, la famiglia Contini Bonacossi ha pensato anche alla possibilità di far trascorrere ai visitatori qualche giorno circondati dalla natura, immersi in un paesaggio incantevole e con il comfort di alloggi in stile rustico curati nei minimi dettagli. Gli ospiti oltre alle camere doppie e singole, avranno a loro diposizione una grande terrazza panoramica e una piscina immersa nel parco della villa.
La zona è pluridecorata in tutte le Guide nazionali ed internazionali, ma è ancor poco conosciuta al grande pubblico. Ho condiviso tanta meraviglia con voi lettori, certa che la metterete in agenda magari per le vacanze di Pasqua o per la bella stagione. La famiglia Contini Bonacossi non vede l’ora di accogliervi per farvi vivere l’esperienza “Capezzana.”