Templi dorici di Paestum – Architettura Magno greca Patrimonio Unesco e Museo Archeologico.

Sono esempi unici dell’architettura magno-greca i tre templi di ordine dorico edificati nelle due aree santuariali urbane di Paestum, dedicate rispettivamente ad Era, Nettuno ed Atena.

Il Tempio di Era, dea della fertilità, della vita e della nascita, protettrice del matrimonio e della famiglia.

Il Tempio di Nettuno  interamente in travertino  mostra soluzioni stilistiche ed architettoniche oramai prossime a quelle della fase classica dell’ordine dorico e che lo rendono assimilabile al Tempio di Zeus di Olimpia.

Il Tempio di Atena, edificato intorno al 500 a.C. in precedenza noto come Tempio di Cerere. È il più piccolo tra gli edifici templari, con colonne doriche nel peristilio e ioniche nella cella. Al santuario è associata una grande piscina quale elemento centrale. Sui pilastri in pietra, ancora oggi visibili, veniva posizionata una piattaforma in legno su cui veniva sistemata la statua di Venere seduta in trono.

Le donne sposate che partecipavano al rito si immergevano nella piscina nella speranza di poter avere un parto felice.

Paestum è circondata da una cinta muraria quasi totalmente conservata, con un perimetro poligonale che si sviluppa per circa 4,75 km, seguendo l’andamento del banco di travertino sul quale sorge la città. È costituita da una muratura a doppia cortina di grandi blocchi squadrati, riempita al centro con terra ed intervallata da 28 torri. In corrispondenza dei punti cardinali si aprono le quattro porte principali d’accesso; vi sono inoltre una serie di ben 47 aperture minori, le posterule, funzionali sia per l’accesso in città sia per l’organizzazione della difesa:

la Porta Sirena, così chiamata da un animale fantastico scolpito con funzioni apotropaiche all’esterno di essa, si trova sul lato est;

sul lato sud si apre invece Porta Giustizia, con un ampio vestibolo d’accesso, difesa ai lati da due torri, una circolare, una quadrata;

l’ingresso ad ovest, che affaccia verso il mare, avveniva attraverso Porta Marina, dotata anch’essa di un ampio vestibolo lastricato e difesa ai lati da due torri, una circolare ed una quadrata;

poco resta invece della Porta Aurea, a nord della città.

La Via Sacra si presenta lastricata da grossi blocchi di calcare alcuni recanti il solco lasciato dal passaggio delle ruote dei carri e munita di marciapiedi sopraelevati; il lastricato romano ricalca il precedente tracciato di età greca. Su entrambi i lati si estendono i quartieri abitativi della città, non ancora indagati nella loro interezza e complessità. La parte scavata presenta grandi strutture signorili, sovrapposte a più antiche costruzioni.

Segue l’area del Foro. La piazza romana si presenta fiancheggiata da vari edifici pubblici e religiosi e botteghe e cinta su tre lati da un porticato su un piano leggermente rialzato. Sul lato meridionale sorge un edificio quadrato e absidato, sorto su una precedente costruzione greca, forse una stoà: della fase di età imperiale si conservano quattro basi marmoree di colonne poste intorno ad una struttura ottagonale, cosa che ha fatto identificare il complesso con un macellum. Segue un edificio rettangolare comunicante con il precedente, con semicolonne addossate alle pareti e un’esedra. Sotto il suo muro meridionale sono i resti di un tempio italico di età romana repubblicana. Un’altra sala rettangolare rappresenta i resti delle Terme, parzialmente scavate e ricostruite.

Museo archeologico nazionale di Paestum.

Il Museo è una chicca che completa il meraviglioso sito: raccoglie un’importante collezione di reperti rinvenuti nelle aree che circoscrivono Paestum. In primo luogo i corredi funebri provenienti dalle necropoli greche e lucane. Innumerevoli sono i vasi, le armi e le lastre tombali affrescate.

Le più celebri provengono dalla cosiddetta Tomba del Tuffatore (480-470 a.C.), esempio unico di pittura greca di età classica e della Magna Grecia, con una raffigurazione simbolica interpretata come la transizione dalla vita al regno dei morti.

Notevole, per importanza, risulta anche la serie di tombe affrescate, risalenti al periodo lucano della città.

Nel Museo sono inoltre esposti i cicli metopali provenienti dall’Heraion del Sele.

Paestum è anche località balneare altamente ricettiva, dotata di una spiaggia sabbiosa lunga 12 chilometri e costeggiata da una pineta affacciata sul mar Tirreno.

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