


In occasione della Sagra del Fagiolo quarantino (foto Orticalab), vi ripropongo un articolo di tempo fa per far conoscere la storia di Volturara a chi l’avesse persa.
Luogo di forte richiamo per Volturara è la “Piana del Dragone”, (photo by @martinarotella on instagram) situata proprio nel cuore del territorio di Volturara Irpina. Un “Bacino Lago” stagionale nel quale si riflettono in gran coreografia i monti circostanti, la Catena dei Monti Picentini. Il Bacino, molto ampio, accoglie sabbia, ghiaia, depositi alluvionali provenienti dai torrenti, mentre l’acqua defluisce attraverso la bocca del Dragone, inghiottitoio naturale originato da una antica faglia. Il fenomeno carsico crea una forte attività idrica sotterranea derivante da bacini minori e sorgenti che interessano la Catena dei Monti Picentini, apportando fertilità a favore soprattutto dei Pascoli limitrofi.
Nella stagione invernale, l’acqua piovana tende a raccogliersi nella parte più bassa, formando il ” Lago Dragone ” e quando arriva in abbondanza provoca un rumore particolare proveniente dall’interno della terra, simile al respiro di un Dragone. L’inghiottitoio è a tre archi. Narra la leggenda che vivesse lì un terribile drago con tre teste assetato di sangue umano, a guardia di un tesoro. Il drago divorava chiunque si avvicinasse. Solo un valoroso Principe, di nome Gesio, riuscì ad ucciderlo liberando gli abitanti di Volturara dal terrore. La terra inghiottì le tre teste formando appunto i tre archi.
Il canale attraverso il quale defluisce l’acqua va periodicamente pulito e tenuto libero da rifiuti e depositi che potrebbero pericolosamente ostruirne il passaggio, con operazioni compiute ad arte e piuttosto complicate.
La Piana del Dragone è ideale per tutti gli appassionati di corsa, Trekking, cicloturismo o per trascorrere una vacanza green di turismo esperienziale, diversa dai soliti percorsi, scoprendo antiche tradizioni di un paesino grazioso.
Numerose le specialità soprattutto a base della locale eccellenza “Fagiolo Quarantino della Valle del Dragone”, già presidio Slow Food ed altri prodotti tipici come formaggi, soppressate, tartufi e porcini.

Vale la pena una sosta al “Caseificio Valle del Dragone”. Michele, appena quindicenne, già lavorava in un famoso caseificio locale, imparando alla svelta tutte le fasi di raccolta e trasformazione del latte, in particolare l’antica arte della “Cagliata”. Dopo la chiusura del Caseificio Michele non si arrende e con la sua intraprendenza si mette in proprio. Oggi, insieme alla moglie, il sogno continua con la produzione di infinite bontà: bocconcini, provoloni, formaggi, ricotte, tutto artigianale e lavorato come da tradizione, con cagliata spezzata e modellata a mano.
Michele inoltre ha apportato note innovative alla produzione, tipiche di una impresa giovanile. Sono nati formaggi e provoloni farciti al tartufo, peperoncino, mandorle, pepe, pistacchio, rucola, noci. Specialità tutte degne di essere annoverate tra le eccellenze irpine.
Buona sagra.